Cinema per addetti ai lavori

A chi si rivolge l’attore di Cinema? Quello che nessuno vi dice…

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Marzo 6, 2022

Nel libro svelo quello che per me è il vero interlocutore dell’attore di Cinema: il montatore, la sala di montaggio!

Il film è una mera sequenza di immagini manipolate, montate secondo volontà.

Il montatore non solo monta le immagini, prima di montarle le sceglie. E man mano che il montaggio procede, sceglie sempre di più, ne scarta, ne butta sempre di più.

Immaginatevi un montatore/scultore che “michelangiolescamente” toglie dal girato grezzo, tutto quello che film non è. Taglia e toglie. Quindi l’attore fa, ma il suo fare va a processo. Va a giudizio.

Il pubblico vedrà solo quello che è piaciuto alla sala di montaggio, solo quello che è stato giudicato buono, possibilmente ottimo. Potremmo dire che l’attore deve impegnarsi a produrre dei take che il montatore non avrà il coraggio di buttare. 

Non potete immaginare quanto l’attore imparerebbe se passasse un po’ di tempo in sala di montaggio, mentre stanno valutando le sue scene. Scoprirebbe che il montatore ha una diversa mentalità dallo spettatore, il montatore è un ginecologo, vede cose che pochi vedono e con occhi diversi. Non guardano la storia, cercano solo gli errori, i difetti tecnici, gli sguardi sbagliati, le azioni sbagliate. Se ne fregano se siete belli o famosi, se ce l’avete messa tutta. Funziona? Passa. Avete fatto una cazzata sola? Una minima di un mezzo secondo? Non passa… buttato il take. 

Scoprirebbe, quanti improperi si piglia per gli errori (a volte orrori) che ha commesso durante le riprese. Anche lo stesso rifare più volte lo stesso take. Spesso quello che sembra all’attore un giusto secondo tentativo, o terzo o quarto o decimo, che lì per lì si risolve con magari un po’ di tempo perso sul set, diventa lavoro extra per tutti, soprattutto per la sala montaggio, perché una bella quantità di questi take sbagliati sono comunque scaricati, visti e rivisti dal montatore, con l’unico esito di essere buttati, loro insieme a tutto il tempo che questa operazione è costata. E credetemi attori miei, non è né bello, né divertente, né giusto e soprattutto non è economico! Quindi per favore andate in scena assolutamente preparati. PREPARATI! I take devono essere tutti buoni. Avete capito bene, TUTTI.

Certo a volte non è colpa vostra, perché magari la produzione non ha previsto prove con gli attori, o le prove le fanno mezz’ora prima della scena… e che vi devo dire, intanto voi seguendo le regole che spiego nel capitolo 14, preparatevi al massimo, e poi cercate, se potete di evitare produzioni di questo tipo, capisco è difficile, ma se volete sfondare nel Cinema, dovrete imparare a scegliere con chi lavorare e imparare a dire no.

(Per chi non ha il libro e non lo vuole compare, se lasciate la vostra mail nei commenti, il capitolo 14 ve lo mando in PDF, gratuitamente).

E anche per oggi basta.

ClaudioVita.

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CLAUDIO VITA
Petritoli, FM

Claudio Vita, si potrebbe anche dire che si occupa da 22 anni di recitazione, senza mentire. Ci manterremmo nel campo della verità se dicessimo che 22 anni fa ha cercato e alla fine trovato grandi maestri. Li ha ascoltati, ha assorbito quanto poteva e per 22 anni ha digerito. Ma possiamo anche fingere e dire che di lui non sappiamo niente e ci allineeremmo alla stragrande maggioranza di voi. Claudio Vita non lo conosce quasi nessuno, e anche quei pochi, lui fa del tutto per evitarli. Sogna una vita in incognito per 23 ore al giorno. Poi affiora quella misera ora in cui si abbandona al prossimo. In quella breve ora concentra tutta la sua socialità. Scrive, organizza a volte incontra e parla. Decisamente in quelle poche ore parla, parla di continuo. Se vi capita di incontrarlo sperate che sia nelle 23 ore di silenzio, altrimenti siete fregati. Tutto il resto che si sa su di lui, è pronto a ritrattarlo per un piatto di lenticchie. Ha più di 40 anni e meno di 50. Un frico.