Cinema per addetti ai lavori

Quale realtà per l’attore?

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Marzo 12, 2022

La realtà sperimentata vibra dentro di noi e si moltiplica in svariate sensazioni, che come onde si propagano nella memoria, dalla mente al corpo, dal corpo allo spirito, quello che ad uno strumento meccanico come una camera da presa, appare come semplice immagine (per non parlare di sequenza di bit…)  in noi genera un mondo di onde concentriche e durature.

Il sasso nel lago si bagna e va a fondo, ma sulla superficie noi vediamo l’energia viaggiare e disturbare tutto il lago. L’acqua ci insegnano, è il nostro subconscio, la nostra realtà profonda, gli eventi sono il sasso. L’arte non si preoccupa del sasso, se non come causa inconsapevole del maremoto, quello sì invece, è ciò a cui l’arte guarda e ciò da cui nasce.

Non è la morte il fatto interessante. Ma la mancanza che lascia intorno a sé, una mancanza che si propaga nel tempo grazie al nostro incessante pensiero del defunto.

Noi celebriamo il defunto per placare questo sentimento che ci assedia. La vita non è la vita fatta di materia compostabile. La vita è questo mare dove, per il poeta è dolce il naufragar.

Attori domandatevi se volete essere artisti o intrattenitori.

Nel primo caso, siete nel posto giusto, nel secondo no.

Qui ci occupiamo di navigazione, di mare e di naufragi.

L’attore è come una nave perduta nell’oceano che manda segnali nella notte.

Claudio Vita

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CLAUDIO VITA
Petritoli, FM

Claudio Vita, si potrebbe anche dire che si occupa da 22 anni di recitazione, senza mentire. Ci manterremmo nel campo della verità se dicessimo che 22 anni fa ha cercato e alla fine trovato grandi maestri. Li ha ascoltati, ha assorbito quanto poteva e per 22 anni ha digerito. Ma possiamo anche fingere e dire che di lui non sappiamo niente e ci allineeremmo alla stragrande maggioranza di voi. Claudio Vita non lo conosce quasi nessuno, e anche quei pochi, lui fa del tutto per evitarli. Sogna una vita in incognito per 23 ore al giorno. Poi affiora quella misera ora in cui si abbandona al prossimo. In quella breve ora concentra tutta la sua socialità. Scrive, organizza a volte incontra e parla. Decisamente in quelle poche ore parla, parla di continuo. Se vi capita di incontrarlo sperate che sia nelle 23 ore di silenzio, altrimenti siete fregati. Tutto il resto che si sa su di lui, è pronto a ritrattarlo per un piatto di lenticchie. Ha più di 40 anni e meno di 50. Un frico.