Cinema per addetti ai lavori

FUNERALE DI ATTORI SELVAGGI

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Maggio 21, 2022

dovrei scrivere un elogio funebre, potrei iniziare con “Amici, romani, concittadini…”

ma no, oggi no, oggi invece che per poesia procediamo per immagini.

E come immagini ho una croce su cui inchioderemo un nome, un’idea.

E la mettiamo in croce prima e tumuleremo in un sepolcro poi, non tanto per la crudeltà, o per la sacralità, ma solo per la speranza che risorga in una nuova luce.

Attori Selvaggi viene crocefisso, immolato in attesa della resurrezione, forse.

Cambiamo strada, siamo fatti così. Ci piace sacrificare per cambiare, godiamo proprio nell’abbandonare il vecchio per il nuovo. 

Produciamo calorie divorando carne e progetti, bruciamo i vestiti di ieri per una nuova armatura.

Cambio casa, numero e quartiere, diceva una canzone del secolo scorso, cambiamo perché respiriamo, cambiamo perché ci eccita, ci sentiamo vivi quando rinnovati.

Di attori selvaggi teniamo nel cuore la non civilizzazione, e tutti gli amplessi che ci sono voluti per concepirlo.

A Dio!

Da oggi passiamo al Rosso, passiamo al sangue. Il selvaggio che era in noi, ha attraversato la cascata che bloccava l’uscita dalla sua caverna e ha incontrato lo sconosciuto che era e non sapeva ancora.

Il Rosso.

Il Metodo Rosso, ha preso coscienza di sé.

D’ora in poi chiamateci con questo nome, e abituatevi alla nostra nuova voce. Alla nostra nuova lingua.

Parleremo di storie interne, di dolori, di solitudini e di attori che s’intendono di rosso, che fanno il rosso.

Attori che diventeranno Sangue.

Sì i nostri sforzi saranno per proseguire la strada verso il guerriero, formeremo l’armatura parte su parte, ci dedicheremo alle parti venute dalle storie, alle partiture generate dalle poesie. Precipiteremo nella tana del Bianconiglio e ne usciremo solo quando non ne potremo più.

Seguiteci se ne avete il coraggio.

P.S.

Per Attori Selvaggi non opere di bene, ma fiori, fiori al vento!

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CLAUDIO VITA
Petritoli, FM

Claudio Vita, si potrebbe anche dire che si occupa da 22 anni di recitazione, senza mentire. Ci manterremmo nel campo della verità se dicessimo che 22 anni fa ha cercato e alla fine trovato grandi maestri. Li ha ascoltati, ha assorbito quanto poteva e per 22 anni ha digerito. Ma possiamo anche fingere e dire che di lui non sappiamo niente e ci allineeremmo alla stragrande maggioranza di voi. Claudio Vita non lo conosce quasi nessuno, e anche quei pochi, lui fa del tutto per evitarli. Sogna una vita in incognito per 23 ore al giorno. Poi affiora quella misera ora in cui si abbandona al prossimo. In quella breve ora concentra tutta la sua socialità. Scrive, organizza a volte incontra e parla. Decisamente in quelle poche ore parla, parla di continuo. Se vi capita di incontrarlo sperate che sia nelle 23 ore di silenzio, altrimenti siete fregati. Tutto il resto che si sa su di lui, è pronto a ritrattarlo per un piatto di lenticchie. Ha più di 40 anni e meno di 50. Un frico.