Cinema per addetti ai lavori

Cosa si dovrebbe insegnare in una scuola di Cinema

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Dicembre 1, 2023

Sempre partendo dalla definizione che il Cinema è una storia straordinaria raccontata per immagini e sound design, nelle scuole di formazione gli argomenti, anche per gli attori dovrebbero essere questi 3: storia, fotografia e sound.

Storia, l’attore è uno story teller, e della narrazione deve capire i fondamenti e le regole, per poterle applicare nella propria partecipazione alla realizzazione del materiale che poi andrà in sala di montaggio.

Fotografia e immagine, deve imparare come saper usare e muovere il proprio corpo in una inquadratura per seguire le leggi narrative della fotografia, che si riduce a corpi che colpiti da luce, creano ombre più o meno chiare. Insieme alla movimento del corpo e delle sue pose l’attore deve imparare a controllare il proprio sguardo, respiro e battito delle ciglia.

Suono, l’attore deve scindersi in due macchine operanti l’una sul movimento, sulle azioni e l’altra sul tono della voce. Il respiro, lo sguardo e il battito di ciglia fanno da ponti tra le due realtà. Spesso, se non sempre, l’azione dell’attore e anche l’attenzione passa da loro.

Batto le ciglia prima di muovermi, prima di cambiare punto, respiro prima di fare silenzio, sorrido mentre pronuncio la mia sentenza di morte e rompo la mia voce sempre con un respiro prima di ricevere il premio. Mentre mi muovo tengo lo sguardo fisso su un punto, o due punti.

E poi tante altre piccole fondamentali cose che sono la parte di un attore in un film, ecco questo secondo me dovrebbero insegnare nelle scuole di Cinema.

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CLAUDIO VITA
Petritoli, FM

Claudio Vita, si potrebbe anche dire che si occupa da 22 anni di recitazione, senza mentire. Ci manterremmo nel campo della verità se dicessimo che 22 anni fa ha cercato e alla fine trovato grandi maestri. Li ha ascoltati, ha assorbito quanto poteva e per 22 anni ha digerito. Ma possiamo anche fingere e dire che di lui non sappiamo niente e ci allineeremmo alla stragrande maggioranza di voi. Claudio Vita non lo conosce quasi nessuno, e anche quei pochi, lui fa del tutto per evitarli. Sogna una vita in incognito per 23 ore al giorno. Poi affiora quella misera ora in cui si abbandona al prossimo. In quella breve ora concentra tutta la sua socialità. Scrive, organizza a volte incontra e parla. Decisamente in quelle poche ore parla, parla di continuo. Se vi capita di incontrarlo sperate che sia nelle 23 ore di silenzio, altrimenti siete fregati. Tutto il resto che si sa su di lui, è pronto a ritrattarlo per un piatto di lenticchie. Ha più di 40 anni e meno di 50. Un frico.