Cinema per addetti ai lavori

Perché l’attore deve amare una diagonale?

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Marzo 17, 2022

Almeno una, sì. Almeno una. A volte mi pare di star a prendere in giro me stesso, ripetendo sempre le stesse cose come se fossi idiota io o idiota chi mi ascolta… ma poi mi riprendo, e continuo a ripetere.

Sia così per le diagonali. Una linea non perpendicolare al piano d’appoggio deve essere il primo amore di un attore. Siamo ancora nella geometria Euclidea, siamo in terra amica, quindi non vi turbate. Stiamo parlando di una semplice linea, una linea immaginaria sulla quale scivolare, sulla quale possiamo riposarci, per finta, sia chiaro perché se ad un primo sguardo può la nostra sembrare una posa, diventa in realtà subito una mossa… e da mossa a presa!

Ricercate la vostra diagonale, abitatela, ricercate su di lei un equilibrio precario, ricordatevi quando fanciulli vi arrampicavate sugli alberi; ripensatevi sui rami scomodi ma sicuri, rievocate in voi quelle prese, appunto, e vedrete quanta vitalità, quanta energia prenderà il vostro corpo in camera.

È più semplice di quanto credete, torcetevi appena, ma con forza, sistematevi seduti anche, ma su un bordo, su un limitare, come su di un ramo vi ho detto… e non starete più su una semplice sedia. Nessuno vi crederà più solamente seduti, vedranno una mossa, anzi due, da dove e verso dove.

Si porranno così inconsciamente almeno, due domande. E voi man mano risponderete.

Ecco. Finché questo rituale del suscitare domande e rilasciare pian piano risposte, si compie, allora la vostra storia procede e lo spettatore con voi. La diagonale sarà il vostro punto interrogativo un momento, e l’esclamativo il momento dopo.

Non credete a me, credete  a Caravaggio.

ma quelli so dipinti! Che c’entrano? 

No, no, non vi ingannate.

Sono storie per immagini i dipinti, sono storie per immagini i film.

C.Vita

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CLAUDIO VITA
Petritoli, FM

Claudio Vita, si potrebbe anche dire che si occupa da 22 anni di recitazione, senza mentire. Ci manterremmo nel campo della verità se dicessimo che 22 anni fa ha cercato e alla fine trovato grandi maestri. Li ha ascoltati, ha assorbito quanto poteva e per 22 anni ha digerito. Ma possiamo anche fingere e dire che di lui non sappiamo niente e ci allineeremmo alla stragrande maggioranza di voi. Claudio Vita non lo conosce quasi nessuno, e anche quei pochi, lui fa del tutto per evitarli. Sogna una vita in incognito per 23 ore al giorno. Poi affiora quella misera ora in cui si abbandona al prossimo. In quella breve ora concentra tutta la sua socialità. Scrive, organizza a volte incontra e parla. Decisamente in quelle poche ore parla, parla di continuo. Se vi capita di incontrarlo sperate che sia nelle 23 ore di silenzio, altrimenti siete fregati. Tutto il resto che si sa su di lui, è pronto a ritrattarlo per un piatto di lenticchie. Ha più di 40 anni e meno di 50. Un frico.