È una questione di sottotesto
qualche fortunato tra di voi capirà quanto leggerà in questo articolo e avrà una quasi illuminazione sull’essenza della recitazione.
Non so quando succederà, forse tra dieci anni, se esisterà ancora il web come lo conosciamo oggi, o il cinema addirittura…
Non so quando succederà e non ne ho la certezza e neanche la speranza, sono solamente cosciente dell’ipotesi di probabilità e mi basta.
Leggete bene.
la credibilità della recitazione dipende dal sotto testo. Dipende quanto siamo bravi, come attori, a far affiorare il sottotesto.
Tutto qui? Tutto qui.
State attenti ho detto affiorare, non a caso.
Deve essere una danza a pelo d’acqua.
Una sottoveste finissima deve malcelare le nostre vergogne, aiutata dalla nostra incostante attenzione. Dobbiamo agire con zelante ma fallace cautela, tanto da instillare nell’ascoltatore l’insostenibile leggerezza del sospetto.
Se sospettano, se sentono l’odore di qualcosa che sotto si nasconde agli occhi, ma non agli altri sensi, allora la nostra recitazione sarà credibile, e li avremo in mano. Saranno attaccati al nostro racconto come burattini e avremo la possibilità di farli vivere in una realtà lontana nel tempo e nello spazio, li faremo vivere in una storia.
Paradossalmente, se sospetteranno di noi ci crederanno!
Non avete capito, volete una spiegazione più terra terra?
Non c’è o non ve la do. Delle due una.
Procedete da soli, partite da questa idea: devo avere un sottotesto e lo devo far vedere appena, sottilmente a volte, a volte meno… pensate al femminile.
Fatevi cullare da questa idea, devo avere un sottotesto...
Sappiate che nella vita reale lo avete sempre, SEMPRE.
A presto