Cinema per addetti ai lavori

Spade per prosciutti

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Gennaio 13, 2023

Oggi mentre stavo preparando una scena con uno dei miei attori allievi mi è uscito questo esempio, “se ti trovi in una stanza” parlavamo di set ovviamente, “e la scenografia ha previsto delle spade esposte alla parete, mentre costruisci la tua parte pensale come prosciutti.”

Mi perdonerete la prosaicità dell’esempio, ma magari rende l’idea.

Quando io parlo di costruire una storia interna lontana da quella della sceneggiatura intendo proprio esempi come questo, apparentemente assurdi, ma praticamente efficaci.

E capiamoci, sto parlano della storia interna, del mentale, del film che vi dovete fare dentro, non è che vi mettete lì a prendere la spada e cercate di farla a fette.

Si tratta di osservarla e mentre la osservate lo fate come se fosse un prosciutto e la cosa deve rimanere dentro di voi nessuno se ne deve accorgere.

Provo a spiegarvi il perché. L’effetto che si produce, sempre se fatto ad arte, quindi seguendo le regole del mio metodo, è che lo spettatore guardandovi si fa tutto un film sul personaggio che si sofferma sulle spade, penserà, magari: “È un appassionato di spade, oppure sta guardando se è vera e nel caso se può fregarsela, o sta pensando di usarla e far fuori tutti, etc.” Questo film che lo spettatore si fa, dipenderà dalla sua immaginazione ovvio, ma soprattutto dal tipo di personaggio che sta osservando, se è un assassino, o un ladro, o un professore, o un barbiere… mi capite? Lo spettatore si immagina, partecipa con la sua immaginazione, si prende alla storia, sempre a patto che la situazione sia credibile, voluta e che abbia la giusta durata, che spesso si riduce a una manciata di secondi, altrimenti diventa altro… cioè se un personaggio guarda una spada per uno o due minuti, poi con questa spada ci deve far qualcosa altrimenti sarebbe un errore, si deve svelare, quindi deve essere un’azione scritta in sceneggiatura e a quel punto non fa più parte della costruzione intima dell’attore, è altro.

Se vi domandate allora perché pensare ai prosciutti e non alle spade direttamente, la risposta è che se pensate ai prosciutti le probabilità di essere rappresentativi o prevedibili o addirittura banali, diminuiscono anche drasticamente. Quindi in realtà si potrebbe pensare alle spade, ma per chi è alle prime armi o comunque in generale, meglio pensare a tutt’altro.

È poi vi aiuta ad esercitare l’immaginazione è ad essere presenti.

Dunque, ogni volta che costruite una scena, riempitela di questi piccoli momenti segreti, improbabili, noti solo a voi, piccoli quasi impercettibili e man mano la vostra parte diventerà interessante, profonda… anche se a conti fatti state solo usando una mera tecnica, magari pensando alla pausa pranzo prevista a fine scena…

Buon divertimento, o buon appetito?

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CLAUDIO VITA
Petritoli, FM

Claudio Vita, si potrebbe anche dire che si occupa da 22 anni di recitazione, senza mentire. Ci manterremmo nel campo della verità se dicessimo che 22 anni fa ha cercato e alla fine trovato grandi maestri. Li ha ascoltati, ha assorbito quanto poteva e per 22 anni ha digerito. Ma possiamo anche fingere e dire che di lui non sappiamo niente e ci allineeremmo alla stragrande maggioranza di voi. Claudio Vita non lo conosce quasi nessuno, e anche quei pochi, lui fa del tutto per evitarli. Sogna una vita in incognito per 23 ore al giorno. Poi affiora quella misera ora in cui si abbandona al prossimo. In quella breve ora concentra tutta la sua socialità. Scrive, organizza a volte incontra e parla. Decisamente in quelle poche ore parla, parla di continuo. Se vi capita di incontrarlo sperate che sia nelle 23 ore di silenzio, altrimenti siete fregati. Tutto il resto che si sa su di lui, è pronto a ritrattarlo per un piatto di lenticchie. Ha più di 40 anni e meno di 50. Un frico.